sabato 18 dicembre 2010

Le parole

Parlando di partecipazioni e libretti per la chiesa mi sono venute in mente le letture. Molte amiche mi hanno chiesto di leggere per loro il Cantico dei Cantici, Gibran e i Vangeli. Dopo essermi coscienziosamente esercitata a declamare, impostare la voce e creare pause, il risultato è stato invariabilmente quello di un groppo in gola. Non mi permetterei mai di segnalarti nulla, ma mi limito a dedicarti le parole di questo poeta turco, Nazim Hikmet, che avevo anche messo sul mio blog agli inizi.
Probabilmente lo conosci già, ma penso che due persone che decidono di condividere la vita non possano scambiarsi un augurio più struggente. Si intitola "il Più bello dei mari".

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.


E adesso vado a procurarmi un'idrovora per asciugare le lacrime, oppure raggiungo la porta a nuoto e porto Wish ai giardini.

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