lunedì 24 gennaio 2011

Omaggio all'Emilia




Capisco che non sia il massimo dell'originalità, però ammetti che essere associati al momento della tigella, quando hai fame e senti il profumo dell'impasto caldo, annunciato dai vassoi di salumi e dalle ciotole con il lardone, lo stracchino e il gorgonzola... ti arriverebbero tante di quelle benedizioni per almeno sette generazioni (la rima è involontaria).
Se trovi un artigiano che fa gli stampi potresti farli realizzare con un simbolo che vi rappresenta, e poi confezionarli in scatole color calzino, oppure in sacchetti di cellophane come quelli per i dolci che infiocchetti con un giro di rafia, o per un effetto piu raffinato con nastro di seta e bigliettino in tinta con i vostri nomi e la data.
Il problema è che ora mi farei due dozzine di tigelle. Con una fetta di mortadella, poi una di golfetta, e poi una liscia per sentirne tutto il profumo e ricominciare con cotto e stracchino, e poi una fetta di crudo dolce, e poi una caldissima per sciogliere una fetta di roquefort, e poi parmigiano col balsamico...
Calzino, se non prendi una decisione su 'sta bomboniera mi avrai sulla coscienza. Prima le fragole a dicembre, poi la tigella all'una di notte, cosa devo ancora sognarmi la notte?

2 commenti:

  1. Maledetta, sto sbavando sulla tastiera. E sono solo le 9.15 e sono emiliana, quindi in teoria dovrei anche essermi assuefatta alle tigelle, no?
    ..no.

    Ok, l'idea è molto ma molto molto carina, il fatto è che qui tutti hanno la tigelliera, in sicilia/veneto però no (cioè la parte di futuromarito)... quindi è un'ottima idea da tenere in considerazione. Il non plus ultra sarebbe far produrre gli stampi in Ghana.

    ...dici che è possibile? :)

    RispondiElimina
  2. se hai un sistema nervoso centrale da astronauta sì. mi sono sembrati così belli, questi stampi che danno l'idea del sigillo, ma essendo lombarda e incapace ai fornelli non ho realizzato che dalle tue parti è un oggetto di uso comune e molto diffuso nelle case.

    RispondiElimina